Quali esempi per i laboratori pedagogici

Quando il bando è stato discusso e scritto non sono stati fatti esempi concreti di quali potessero essere degli esempi di riferimento. Per una questione di trasparenza per la successiva selezione delle proposte non sono stati presentati progetti passati su questo blog, sebbene ce ne siano molti dei quali sarebbe necessario venirne a conoscenza.

La questione della trasparenza nasce dal fatto che molti progetti virtuosi sono proposti da persone o associazioni che hanno interesse a partecipare al nostro bando.

È però vero che c’è bisogno di alcuni punti di riferimento, degli esempi su cui basarsi per capire quanto la propria proposta sia compatibile con la sensibilità della commissione.

Presentiamo dunque qui due esperienze: una riguarda un’attività di ZaLab, che non parteciperà sicuramente al bando; la seconda è tuttora organizzata da un gruppo interno del Movimento di Cooperazione Educativa (MCE). Si tratta di due esempi che hanno avuto un certo successo, ma non spaventatevi, servono solo da esempi limite per capire la metodologia con cui lavorare.

LAPA TV (ZaLab)

Lapa TV è iniziato nel 2004 come progetto di formazione ai mestieri del cinema per le scuole elementari e medie delle più disagiate delle Isole Eolie, in particolare Stromboli, Filicudi e Alicudi, in collaborazione con ZaLab e l’Istituto Scolastico Comprensivo Salina. Fra il 2004 e il 2008 i laboratori di video partecipativo di Lapa TV hanno coinvolto i bambini delle isole nella realizzazione dei Cinegiornali di Stromboli e Salina (brevi cortometraggi a tema libero che esplorano la realtà delle isole) e delle “Cartoline” di Lapa TV (videolettere che i piccoli registi inviano a destinatari reali ed immaginari per uscire dal loro isolamento e parlare dei loro sogni e desideri).

Successivamente, nel 2010, la Lapa TV è tornata a Stromboli con un approccio nuovo: laboratori d’animazione tradizionale in passo-1 (stop-motion), come strumento per la rielaborazione in chiave fantastica del vissuto quotidiano di chi cresce nel contesto dell’isola. Gli alunni delle classi III, IV e V della scuola primaria di Stromboli hanno realizzato tre brevi cortometraggi prima creando e poi animando pazientemente sfondi e personaggi fatti di pietre e conchiglie, verdura e materiali riciclati. Animazione sotto il Vulcano ha ricevuto il Premio UNICEF all’edizione 2010 del Festival Sottodiciotto di Torino. Nel 2011 Lapa TV e l’Istituto Salina hanno riproposto i laboratori di animazione a Stromboli, coinvolgendo anche gli alunni di I e II della scuola primaria. Questa volta, l’esercizio di rielaborazione in chiave fantastica dei materiali locali è stato lo spunto per mettere in scena tre brevi avventure dei “Barbasassi”, buffi personaggi nati dalle nere pietre della spiaggia vulcanica (in concorso a Sottodiciotto 2011). Nel 2012 Lapa TV è infine sbarcata a Santa Marina Salina, dove l’animazione in stop-motion è stata l’occasione per cimentarsi con una serie di variazioni sul tema del mare, reinventato e riscoperto attraverso materiali diversi e lontani, che condizionano la forma dei personaggi e gli eventi possibili. Uno dei risultati è stato “Filastrocche di mare” visibile sotto.

Nei laboratori di Lapa TV, tutti ideati e condotti da Alberto Bougleux (regista di ZaLab), gli alunni delle classi coinvolte sono stati i veri protagonisti del processo di produzione dei video, dall’ideazione del soggetto, al disegno dello storyboard alla concreta realizzazione delle riprese e/o dell’animazione, fino al disegno della linea narrativa del montaggio finale.

I laboratori di Lapa TV sono oggi parte integrante del più ampio progetto del Museo del Cinema di Stromboli, iniziativa per il recupero della memoria audiovisiva edita e inedita di Stromboli e delle Isole Eolie, che dal 2013 si sviluppa all’interno dell’Istituto Comprensivo Salina come strumento di innovazione della didattica attraverso il cinema e che ha recentemente aperto la sua sede proprio nei locali della scuola di Stromboli.

Filastrocche di mare

Autori: gli alunni delle classi I-IV della scuola primaria di S. Marina Salina
Musiche originali: gli alunni della classe V della scuola primaria di S. Marina Salina.
Durata: 5’
Laboratorio: Alberto Bougleux
In concorso al Festival Sottodiciotto 2012

IL MAPPAMONDO PARALLELO (Gruppo di ricerca sulla Pedagogia del cielo, MCE)

Il Gruppo di Ricerca sulla Pedagogia del Cielo è un gruppo nazionale del Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) e lavora da anni in rapporto diretto con la natura, in particolare con il cielo, interpretato didatticamente come uno strumento di lavoro valido per mito e astronomia, geometria e scienze.

Uno dei progetti più interessanti è partito nel 2011: il Progetto Internazionale GLOBOLOCAL.

Il Progetto Globolocal propone uno strumento innovativo: il Mappamondo Parallelo, uno strumento che permette di ripensare la propria posizione sul globo terrestre in relazione a tutti gli altri paesi.

Il senso del mappamondo parallelo è quello di “liberarlo” dal suo usuale supporto fisso (uguale per tutti
i paesi del mondo), per metterlo nella stessa posizione della Terra nello spazio: con il proprio luogo di osservazione nel punto più alto della sfera. Si vedrà la luce del Sole sul mappamondo proprio come arriva sulla Terra nello spazio.

Per questo il progetto si chiama Globo Locale, perché il mappamondo si svincola dalla sua universalità per un momento, per assumere la sua versione “locale”.

Avendo di fronte il mappamondo così, si può iniziare a ripensare la propria posizione sul globo terrestre in relazione a tutti gli altri Paesi. Si può infatti vedere come il Sole illumina le diverse regioni della Terra in tempo reale, aiutando a comprendere i fusi orari. Permette inoltre di comprendere l’alternarsi delle stagioni nel nostro pianeta e può aiutare ciascuno di noi a considerare in maniera più equa tutti i Paesi del mondo.

I mappamondi commerciali di tutto il mondo hanno l’asse terrestre inclinato dello stesso angolo rispetto alla base orizzontale, e l’emisfero Nord sempre in alto e quello Sud in basso. Le scritte hanno tutte questo stesso senso. Tale mappamondo è uguale in tutti i paesi del mondo e funge da modello.

Il Mappamondo Parallelo invece è un globo locale, è un globo libero, libero di assumere diverse posizioni. L’inclinazione del suo asse è parallela all’asse terrestre ed è uno strumento che può aiutare a considerare in modo più equo tutti i paesi del mondo. Permette a ciascuno di pensare la propria posizione in modo differente da quella di tutti gli altri e aiuta a sentire la Terra come una sfera nel cielo. In qualsiasi luogo sulla Terra noi ci troviamo, nell’emisfero Sud o nell’emisfero Nord, all’Equatore o al Polo, si ha tutta la Terra sotto i nostri piedi, e la Terra è una sfera che si muove nello spazio.

Il gruppo della pedagogia del cielo promuove la conoscenza dell’organizzazione dello spazio e del tempo nelle diverse culture, in prospettiva interculturale, attraverso l’osservazione del cielo, la costruzione di semplici strumenti, il racconto dei miti e l’attenzione agli aspetti antropologici dell’ osservazione dei  fenomeni celesti.
Per questo il gruppo va alla ricerca di tracce di storia dell’astronomia in giro per la città: meridiane, orologi solari, orientamento di spazi e edifici, luoghi in cui hanno lavorato astronomi del passato.

5 risposte a “Quali esempi per i laboratori pedagogici

  1. il laboratorio “Il mappamondo parallelo” è stato fatto al convegno della Rete di Cooperazione educativa “C’è speranza se questo accade a…” lo scorso Ottobre a Padova… se non sbaglio….

Scrivi una risposta a laprimascuola Cancella risposta